L’Unione Europea come punto di partenza e non come tappa finale per la salvaguardia dell’ambiente. MEET, ovvero Mediterranean Experience of Eco-Tourism può essere in tal senso una strada percorribile. L’acronimo racchiude in quattro lettere un progetto da 5 milioni di euro che include differenti nazioni del bacino mediterraneo. Il partenariato creato dagli stati aderenti è un’opportunità che non deve essere intesa solo per fini economici e strategici. Le molteplici attività che mirano a consolidare l’impegno intrapreso dalle Istituzioni europee in ambito ambientale, vertono ad accrescere la sensibilizzazione per tematiche sempre più urgenti, sempre più determinanti per il futuro del nostro pianeta.
Il progetto MEET, il quale mira alla protezione della natura mediterranea attraverso l’eco-turismo, è sovvenzionato dal programma ENPI-CBC MED, acronimo di “European Neighbourhood and Partnership Instrument for Cross Border Cooperation, Mediterranean sea” ovvero, un programma di finanziamento rivolto ai paesi che confinano con i territori dell’Ue. All’accordo hanno aderito 20 aree protette di 10 paesi i cui confini si affacciano sul Mediterraneo. Tra questi: Italia, Spagna, Francia, Grecia, Malta, Cipro, Libano, Giordania, Tunisia, Egitto. Capofila del progetto è Federparchi, la Federazione italiana parchi e riserve naturali. L’eco-turismo è una strategia vincente, un modello di pianificazione per proteggere la natura non rinunciando alla sua fruizione.
Ma nel concreto, in che cosa consiste? L’obiettivo è quello di creare una rete di collegamento tra i paesi partecipanti, affinché i rispettivi parchi naturali possano convogliare un flusso turistico comune, gestendolo e favorendo la sua distribuzione, anche nei periodi di cosiddetta “bassa stagione”.
Il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, ha espresso soddisfazione durante la presentazione tenuta a Roma, presso il Centro Congressi Carte geografiche. In merito afferma:
Il tema del progetto è l’eco-turismo. Ovviamente ci auguriamo che questo progetto possa centrare degli obiettivi importanti anche in ambiti di interesse sociale ed economico, oltre che ambientale. Da tempo, i fragili equilibri ambientali, economici, sociali e politici di quella che è stata la culla della civiltà mondiale, il Mediterraneo, sono a forte rischio di sostenibilità. Verso il Mediterraneo l’Italia ha un’enorme responsabilità, oltre che un oggettivo ruolo di centralità, non solo geografica; attraverso il progetto MEET, insieme agli altri partner, noi vogliamo sviluppare in 20 luoghi protetti e speciali del Mediterraneo una potenzialità inespressa che deriva dalle esperienze realizzate nei nostri parchi, come la Carta Europea del Turismo Sostenibile e altre troppo poco conosciute pratiche virtuose.
Sulla scorta delle testimonianze storiche, l’Italia non può sottacere alla sua funzione di protagonista del Mediterraneo, l’antico Mare Nostrum dei romani. Ecco perché l’iniziativa rappresenta uno stimolo per migliorare e sensibilizzare una platea come quella italiana. Essere capofila attraverso Federparchi, deve essere da spinta propulsiva per catalizzare la Nazione verso una mentalità più ecologista, che veda nel rispetto del verde una risorsa e non un freno per il profitto. Il progetto MEET è un buon trampolino di lancio per unire l’utile al dilettevole, un turismo garantito con un occhio all’ambiente.
Dario Cataldo
Articolo pubblicato su Econote.it
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