mercoledì 22 maggio 2013

EMERGENZA RIFIUTI A PALERMO: LA VICENDA DI UN DANNO AMBIENTALE ANNUNCIATO


L’Amia, l’ex partecipata che sino ad ora si è occupata della gestione dei rifiuti nel capoluogo siciliano, è stata ufficialmente dichiarata “fallita”. Termina così, una lunga querelleche ha provocato – e continua a provocare – ingenti danni a Palermo e nei comuni limitrofi. Dopo l’ennesima notte di roghi appiccati per bruciare i cumuli di spazzatura che ricoprono la città, c’è chi inneggia al soccorso dell’esercito, per porre fine al disastro ambientale ed economico che da più di un mese attanaglia la città. A tal proposito si è pronunciato il prefetto Umberto Postiglione che, conscio del disagio si è così espresso: “L’esercito non verrà utilizzato. Non ha i mezzi per occuparsi di questa situazione. Ha in dotazione delle ruspe ma non macchine per il trasporto dei rifiuti. Occorrono misure che diano una risoluzione il più possibile definitiva. L’origine dell’emergenza rifiuti è nella riforma del settore dei rifiuti”. I cumuli di immondezzai, così come l’aumento di roditori che rovistano tra i rifiuti, testimoniano il pluriennale fallimento di scellerate manovre politiche e gestionali, le quali sono figlie di logiche clientelari e strumentali.
Nel frattempo anche il Sindaco della città, Leoluca Orlando, non nasconde un certo imbarazzo per la gestione del problema, scusandosi con i palermitani per le accomodanti e imbarazzanti condizioni igieniche di Palermo. Tuttavia, previa autorizzazione del Tribunale Fallimentare, il primo cittadino palermitano ha proposto la sua nomina a gestore della municipalizzata in declino. Afferma Orlando: “La procedura che il Comune intende attivare mira alla continuità del servizio e alla salvaguardia dei livelli occupazionali. Il tutto con oneri a carico dell’amministrazione comunale. Per questo abbiamo fatto richiesta al Tribunale di fornirci un’aggiornata e dettagliata descrizione e valutazione dei cespiti aziendali nonché la possibilità di accesso agli atti”. La discarica di Bellolampo è tra gli argomenti che dovranno essere indubbiamente affrontati nel tavolo di concertazione tra le parti interessate. Marco Lupo, commissario della discarica, nonché dirigente regionale del Dipartimento dell’acqua e dei rifiuti, ribadisce che “il Comune può presentare il proprio piano di raccolta perché ne ha competenza”. Con il fallimento dell’Amia, l’azienda municipalizzata impegnata da anni nella raccolta dei rifiuti, fallisce anche quel modo di far politica che mira al proprio tornaconto, a discapito della salute ambientale e climatica. Con un buco di 125 milioni di euro e 2.252 dipendenti, l’Amia non può che essere l’emblema di un disastro economico e ambientale, tanto antico quanto annunciato. Nel frattempo, al di là dei tavoli tecnici e delle possibili soluzioni a breve o lunga durata che siano, cresce il malcontento dei cittadini. La rabbia e l’intolleranza per le malsane condizioni igieniche, spingono la popolazione a gesti estremi come l’incendio dei cassonetti colmi di spazzatura. In aumento è il numero di roghi che nella notte illuminano le periferie della città.

Dal centro storico a Brancaccio, dallo Zen sino al Borgo Vecchio, una pregnante scia di fumo permane nella notte, seguita dal suono incalzante delle sirene dei Vigili del Fuoco. Oltre al danno la beffa, verrebbe da aggiungere! Non solo il problema logistico dei cumuli di immondizia che crescono, ma anche quello ambientale causato dagli incendi premeditati, con tutto il carico di sostanze tossiche che si mescolano nell’aria. È necessario porre al più presto un punto a questo imbarazzante problema. Nel Mezzogiorno come nel Nord Italia, seppur con problematiche diverse, c’è un minimo comune denominatore: una deriva politica che impoverisce la cultura e la storia di un popolo intero. Salvaguardare da altri disagi economici e ambientali il nostro Paese è un obbligo che deve essere presente nell’agenda di governo, affinché situazioni del genere non si ripresentino ad ogni cambio di stagione.




Dario Cataldo




Articolo pubblicato su "Globus Magazine"


Nessun commento:

Posta un commento