lunedì 4 febbraio 2013

L'Europa non può lasciare la Sicilia sola

Patto d'onore a seguito dell'incontro svoltosi sabato a Palermo tra il governatore della Regione Sicilia, Rosario Crocetta ed il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz. All'interno della suggestiva cornice del Teatro Politeama Garibaldi, tra i due è nata una nuova politica d'intesa. Molto più che una stretta di mano reverenziale. Dalla comunione d'intenti si sono stabilite le linee guida per una politica del rilancio siciliano, attraverso l'aiuto dei finanziamenti europei.

Nel corso della serata, Schultz ha espresso la volontà di un rilancio del Mezzogiorno, in quanto bene per l'intera Unione Europea. In merito ha precisato che: "ogni euro dei fondi europei, se speso bene, genera tre euro di ritorno. E' ora che anche al Sud questi fondi generino lavoro, imprese, rinascita. Occorre contrastare l'Europa della sola austerità e delle banche per una Unione dei diritti e dei cittadini. Mentre l'euro sembra stabilizzarsi nei mercati finanziari - a chiosato il presidente del parlamento europeo - la situazione in alcuni Paesi sembra disastrosa e la curva della disoccupazione non smette di crescere, colpendo soprattutto giovani e donne".
Da parte sua, Rosario Crocetta ha dato ampia disponibilità al confronto e alla collaborazione affinché ciò possa realizzarsi, non risparmiando, però, critiche alla burocrazia farraginosa. "Ho presentato la programmazione europea in tre settimane ma i burocrati di Bruxelles mi hanno messo i bastoni tra le ruote, imponendoci regole burocratiche – ha precisato Crocetta. Abbiamo bisogno di infrastrutture, di strade e loro dicono di no. Vogliamo un'Europa comprensibile, che si faccia capire".
L'intesa tra i due converge sotto ogni punto di vista, politico, economico e strategico. "L'Europa non può lasciare la Sicilia solo davanti ai suoi drammi – incalza Schulz. Siete un risorsa e l'Europa vi deve aiutare. Occorre difendere i fondi per la coesione e la cooperazione che alcuni governi vorrebbero tagliare con l'accetta. E servono più controlli: mai più un centesimo dei fondi europei deve finire nelle mani della mafia".
Altro tema affrontato è quello dell'immigrazione. La Sicilia, per i tanti immigrati che affrontano i viaggi della disperazione attraversando il mar Mediterraneo, rappresenta la porta per l'Europa, il primo contatto con l'occidente. Schulz è chiaro a tal proposito: “L'Europa non può lasciare sola la Sicilia di fronte ai drammi di centinaia di uomini e donne immigrati che hanno tragicamente trovato la morte al largo delle coste siciliane. Che vergogna - tuona Schulz. Non per la Sicilia, non per l'Italia ma per l'Europa del ventunesimo secolo. Solo insieme possiamo tutelare i diritti dei migranti e allo stesso tempo controllare le nostre coste, per combattere i trafficanti di esseri umani, per assicurare un'immigrazione regolare, dignitosa e giustamente distribuita tra i vari paese europei”.
Sembra che dunque esistano i presupposti per una più intensa collaborazione tra la Regione Sicilia e Bruxelles, affinché dagli auspici si producano risultati di lunga durata.

                                                                         
                                                                                                                                             Dario Cataldo

Articolo pubblicato su sicilia domani del (04/02/2013)

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