È il caso di dirlo: siamo alla frutta! Per una volta, però, l’abusata citazione è sinonimo di notizie più che positive. È stato ufficializzato che L’Italia ha ricevuto fondi per oltre 20 milioni e mezzo di euro per l’edizione 2013-2014 del programma comunitario “Frutta nelle scuole”. Dopo avere esaminato le precedenti gestioni e vagliato i risultati ottenuti, La Commissione europea, ha assegnato le risorse comunitarie per il prossimo anno scolastico, previste per gli Stati membri che partecipano a “Frutta nelle scuole”, iniziativa introdotta dal regolamento (CE) n.1234/2007. La normativa istituisce un’organizzazione comune dei mercati per i prodotti del settore agricolo, tra i quali: cereali, zucchero, sementi, luppolo, olio di oliva, uova, carni e appunto i prodotti ortofrutticoli, lavorati e trasformati o allo stato fresco. Si precisa la distinzione perché il regolamento prevede che nell’ambito dei prodotti ortofrutticoli non trasformati rientrano: pomodori, cavoli, carote, legumi, banane, frutta a guscio, secca o refrigerata. È questa tipologia di frutta quella che rientra nel piano di finanziamento della Commissione Europea.
Questo è il quinto anno consecutivo che prende forma la campagna di sensibilizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. La distribuzione dei fondi comunitari è stata effettuata in proporzione all’assegnazione iniziale e attraverso un calcolo basato sull’utilizzo delle risorse assegnate e rendicontate nei due anni precedenti. Il bacino d’utenza raggiunto negli anni conta più di 4 milioni di alunni, “con lo scopo di trasmettere l’importanza di sane abitudini alimentari fin dai primi anni dell’infanzia e che coinvolge, oltre agli alunni delle scuole primarie di tutte le Regioni italiane, anche i loro genitori e insegnanti. Attraverso varie attività formative e la somministrazione di prodotti ortofrutticoli freschi, scelti col criterio di stagionalità e privilegiando frutta e verdura di qualità certificata (DOP, IGP e biologici), “Frutta nelle scuole” promuove il consumo di frutta e verdura, con ricadute positive per i bambini coinvolti e anche per lo stesso comparto ortofrutticolo nazionale” – come si legge dallo slogan istituzionale dell’iniziativa.
A contribuire ai circa venti milioni di euro stanziati dalla Commissione Europea, si sommeranno i fondi nazionali cofinanziati dal Ministero dell’Economia e dal fondo di rotazione IGRUE. L’importo stimato si aggira intorno ai quindici milioni di euro, per un totale raggiunto di oltre 35 milioni di euro, permettendo così di coinvolgere per la prossima edizione oltre 1 milione di bambini tra i 6 e gli 11 anni. Educare a sane abitudini alimentari è un requisito fondamentale per far crescere sani gli uomini di domani. La delicata fascia d’età interessata dall’iniziativa è cruciale affinché si creino i presupposti per una prolifica crescita personale e collettiva.
Dario Cataldo
Articolo Pubblicato su Globus Magazine
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